Per l’undicesima giornata di Legadue-Eurobet (riposa la Fileni BPA Jesi, in attesa della sentenza del Tnas sul caso Napoli, attesa per lunedì), l’Anticipo del Venerdì di Rai Sport 2 si porta nella romantica Verona per il big match tra la Tezenis e la Givova Scafati. Sfida di vertice tra squadre di nobile storia e tradizione e che vivono un presente di non sopite né velate ambizioni, per un futuro che sia anche un ritorno al passato: conquistare di nuovo un posto nel massimo campionato, la serie A che Verona aveva conquistato nel 1991, vincendo poi una Coppa Italia nel 91 e una Super Coppa nel ’96 (e anche una Coppa Europea, la Korac ’98) e da dove manca Verona dal 2002 e dove Scafati è stata nella stagione ‘07/08. Sogno inseguito in modi diversi, squadra proiettata anche nel tempo, la Scaligera, con un età media di 22.4, più finalizzata all’immediato e al tentativo di riuscirci prima possibile Scafati.
IL PUNTO - Al Pala Olimpia, impianto moderno e capiente (circa 3mila la media spettatori di Verona), però, la Tezenis sarà tutt’ altro che dolce sentimentale come tradizione della città dell’Amore per eccellenza, quella diper questa partita, previsto Giulietta e Romeo: la squadra di Ramagli infatti cercherà a tutti i costi di ottenere un successo che significherebbe agganciare la squadra di Bartocci attualmente al secondo posto e mantenere l’imbattibilità davanti al proprio pubblico con un bell’en plein che salirebbe a 6/6. Significherebbe anche fermare la corsa della squadra di Bartocci che sta volando e con il nuovo coach ha cambiato marcia: 5 vittorie su 7 il ruolino con l’arrivo del nuovo coach (ma se togliamo il ko di Trieste quando il coach casertano era arrivato da soli tre giorni, il conto fa 5/6) di cui 3/3 nelle ultime gare espugnando campi come il Paladozza di Bologna. Verona invece arriva dalla rotonda vittoria di sette giorni fa al PalaOlimpia con Ferentino, dopo aver centrato due settimane fa la prima vittoria esterna (a Imola) senza riuscire però a centrare subito anche il bis perdendo il derby dell’Adige a Trento. Una, squadra, quella di Ramagli, che sta tenendo botta nonostante una lunga serie di infortuni; così come quella di Bartocci, che ha dovuto fare ameno praticamente da inizio stagione a colui che avrebbe dovuto essere il play di riferimento, Antonio Porta (in questo caso ex) arrivato per sostituire Bulleri, andatosene alla vigilia del campionato, situazione cui coach Bartocci ha rimediato dando fiducia e responsabilità allo scugnizzo napoletano, Sorrentino, che acquisendo autorevolezza gara dopo gara.. Due squadre, insomma, che stanno dimostrando buona capacità di reazione alle difficoltà. Grande attesa per questa partita, previsto il grande pubblico al Pala Olimpia: iniziative della Tezenis con promozioni anche per gli abbonati del Chievo e dell’Hellas Verona, e, nei giorni scorsi, proprio Tezenis e Chievo al completo hanno organizzato una mega Festa di Natale che ha portato il Pala Olimpia a riempirsi di piccoli cestisti e calciatori e ragazzi appassionati di sport.
MISTER LEGADUE- O se preferite Mister 338:tante quante le presenze di Andrea Ghiacci che è diventato il giocatore con più presenze nella storia di Legadue, superando Marco Rossi che lo precedeva a inizio stagione.a quota 332 Infatti, Andrea, figlio d’arte di papà Mario (che però era un pivot, e dopo aver fatto il gm in vari club, ora è dg della lega femminile), è alla sua 12ma stagione in Legadue, partendo da quella d’esordio della nuova lega, nel ‘01/02. con la maglia del Progresso Castlemaggiore. In totale per il 31enne nato a Bologna, oltre alle 338 presenze, 2729 punti per una media di 8.2 in 25’ di gioco a gara, la sua stagione più prolifica l’ha siglata proprio l’anno scorso in maglia Scafati con 11 a gara (a seguire 10.9 con Caserta stagione ‘06/07, 10.8 stagione ‘05/06 con Ferrara e stagione ‘07/08 ancora con Caserta, mentre nei play off la sua media più alta è stata in quelli ‘07/08 giocati in maglia Caserta, con 13.5 a gara); infine, il suo high di punti in una gara è 25 segnati in maglia Casale il 20 maggio ’08 nel derby vinto con Soresina, le sue medie carriera al tiro sono 53.5% da due (la più alta con Ferrara stagione ‘04/05) e 32.6 da tre (quella attuale 417 sarebbe la più alta, comunque in attesa di vedere come finisce quest’anno, la top one è sempre in maglia Scafati con 38.2% lo scorso anno, da segnalare il 46.7% nei play off della stagione ‘04/05 in maglia Ferrara); infine, la sua media carriera di rimbalzi è 3.2, quella top è 6.3 nella stagione ‘10/11 in maglia Barcellona . In maglia Scafati, sino a qui 46 presenze toccate domani contro Verona,, 439 punti per una media di 10.5 punti e 4 rimbalzi (entrambi oltre le sue medie carriera, che sono 8.2 e 3.2) a gara in 28’ a gara, high punti in una gara 19, buone anche le percentuali, dall’anno scorso a oggi 58% da due e 38.7 da 3: In queste prime 10 giornate, 8.6 punti e 5.1 rimbalzi in 29’ a gara e un ottimo 41.7% da tre, continuasse così sia la media rimbalzi che la percentuali da tre sarebbero le sue più alte in carriera. Ecco le parole di Andrea Ghiacci: cosa significa per te. a questo punto della tua carriera, questo traguardo? è il momento di un grande risultato (la promozione in serie A) per mettere la ciliegina, per far fare alla tua carriera la svolta definitiva? “Sono contento ed è una cosa che mi riempie di orgoglio, sono riuscito a rimanere sempre su buoni livelli nonostante tutti gli infortuni che ho avuto. Certo che fare una stagione in A non mi dispiacerebbe.v Vediamo se ci riusciamo con Scafati, sarebbe ancora più bello” In cosa è cresciuta questa Scafati in queste settimane….Siamo sicuramente tanto cresciuti in attitudine difensiva e nelle nostre scelte offensive.In tv avete Trieste da riscattare…”Si sicuramente ci teniamo a fare bene. Non è la tv che deve cambiare il nostro gioco di giocare. E’ una partita importante: ci permetterebbe di staccare di 4 punti Verona e forse acciuffare Pistoia che a Barcellona magari…”.Con Verona quali i pericoli principali? “Sicuramente è una squadra di grande talento: ha tanti giocatori forti. Sono lunghi. Tutti possono segnare e sta a noi fare una grande partita e limitarli”. La tua stagione finora è….: “In crescita”. Verona ha un azzurro di oggi e del futuro Chessa…”A parte Chessa, un ottimo giocatore che con la sua convocazione fa onore a tutto il campionato, che il futuro sia Da Ros. E non solo perché è mio grande amico!
LE ULTIME DAI CAMPI - Verona in forte difficoltà e rimaneggiata nel reparto esterni dove, è in forte dubbio (la sua assenza è data al 90%) capitan Boscagin (già out con Ferentino la settimana scorsa distrazione di primo grado adduttore lungo della coscia destra. si è aggiunta quella di Massimo Chessa, costretto a rinunciare anche alla convocazione in Nazionale per l’All Star Game di domenica a Biella. per una distrazione di primo grado all’adduttore lungo della coscia sinistra. Nella Givova Scafati, Sta meglio (anche se non al meglio) invece Gabriele Ganeto, sofferente per una fascite plantare che lo tormenta da giugno quando era in Nazionale Under 20 (sempre con coach Ramagli): era rientrato alla settima giornata con Bologna, poi out altre due settimane, e sabato scorso il rientro con Ferentino. Antonio Porta non sarà della partita:l’ex veronese è fuori dalla terza giornata, sono già 8 le gare saltate . Procede la sua riabilitazione e si spera di averlo in campo tra 10 giorni(in dubbio anche per la prossima gara interna con Imola).
LA PAROLA AI PROTAGONISTI – Ecco l’analisi di coach Ramagli: a che punto è la Tezenis? «Siamo indietro, per forza. Gli infortuni e l’assenza di tanti elementi del roster non ci hanno permesso di giocare mai insieme. La classifica in questo momento tutto sommato ci sta sorridendo. Siamo nella parte alta della classifica, proprio lì dove volevamo essere. Ma dal punto di vista della costruzione della squadra, soprattutto una nuova per dieci decimi come la Tezenis, certe situazioni contingenti ci hanno sensibilmente rallentato. Sono cose che accadono, dobbiamo avere la forza di continuare a lavorare, cercando di inserire al più presto i giocatori che rientreranno e ritornare ad allenarsi tutti insieme. Scafati sicuramente ha trovato il passo giusto, secondo me è bastato solo ritrovare un po’ di serenità. La squadra aveva cambiato molto, dei giocatori sono arrivati anche nell’immediata imminenza del campionato. Ci voleva solo un po’ di pazienza e di tranquillità, ma le qualità non mancavano. Quando le ambizioni vanno davanti al lavoro si finisce per andare magari in difficoltà, quando invece il lavoro determina il concretizzarsi e il consolidarsi delle ambizioni allora tutto rientra in un alveo più semplice che è quello della nostra attività, del nostro lavoro e della pratica sportiva. E mi pare che questo sia stato fatto. Dal momento in cui è arrivato il nuovo coach, ma non per demeriti di quello che c’era prima ma semplicemente perchè la squadra si è consolidata, Scafati ha iniziato a lavorare sullo stesso nucleo. È sicuramente un allenatore che ha grande buonsenso e quindi nel momento in cui tutto questo è diventato lavoro comune, lavoro giornaliero la squadra è salita di colpi ed ha fatto molto bene».La chiave della partita: il talento di Scafati contro la difesa della Tezenis?«In questo momento il campionato dice questo, dice che Scafati è una squadra con tanto talento. Sono per coefficienti offensivi il terzo attacco del campionato, con almeno due o tre punti di riferimento offensivi di grande qualità. Dall’altra parte c’è una squadra che, non avendo ancora una fisionomia delineata dal punto di vista offensivo, sta cercando di coalizzarsi nell’altra parte del campo, quella difensiva. Ma questa è una valutazione di oggi, non credo sarà la stessa anche alla fine. Questo è un campionato in itinere. Oggi questa sfida potrebbe dire questo, ma lo dice oggi. Magari fra un mese e mezzo, due mesi ci sara modo di fare delle valutazioni diverse. Bisogna essere molto pragmatici. Mi pare che Scafati lo sia, ma anche noi lo siamo. Stiamo cercando di mettere lavoro nel nostro progetto e non di pensare a qualcosa di ideale e che ancora non esiste».Tezenis, cosa manca in attacco? «Mancano due giocatori che non ci sono, due che giocano in condizioni di assoluta difficoltà per motivi di ordine esclusivamente fidico. E poi manca allenarsi tutti insieme per due settimane, tre settimane, un mese. Chiedo molto? Nel momento in cui avremo tutto questo avremo più equilibrio, più chiarezza, più capacità realizzative. Manca solo questo».Proviamo a sognare. come sarà a primavera, una sifda Verona-Scafati da play off?. «Non si può prevedere. Questo è un campionato la cui storia parla di equilibrio, di imprevedibilità, di una squadra che di volta in volta esce dal coro senza che fosse previsto. Sapere quel che sarà a primavera mi sembra molto, molto complicato. Questo più di ogni altro campionato parla di tantissime squadre ancora alla ricerca della propria completa fisionomia e identità. Dire oggi quel che sarà fra quattro o cinque mesi mi sembra assolutamente impossibile».
Matteo Da Ros è pronto a una dura sfida anche sul piano individuale, quella con Slay. «Più che la sfida fra me e Slay è la sfida fra due squadre che hanno grandi ambizioni. Noi abbiamo iniziato con qualche difficoltà in trasferta, Scafati ha esonerato allenatore e col coach nuovo la loro stagione è cambiata. Sono molto in contatto con Ghiacci, abbiamo giocato un anno insieme, sono abbastanza aggiornato sulle loro cose. Sarà una sfida avvincente sicuramente, noi siamo un po’ in difficoltà ma siamo anche una squadra di alto livello”. Il suo inizio di stagione «Non è stato un grande inizio di campionato, sotto le aspettative a livello personale e magari per quanto la società e l’allenatore si aspettavano da me. Finalmente sabato è arrivata una buona partita, coincisa con quella che forse è stata la miglior prestazione stagionale. Sono felice di aver contribuito alla vittoria. Spero di ripetermi, spero soprattutto che la squadra ripeta la buona prestazione con Ferentino. Quello che ci serve adesso è una vittoria contro una squadra importante, come Scafati che ha due punti più di noi».Fattore-Lawal, parliamone. «A differenza di Slay lui è un giocatore molto più atletico. In difesa puntiamo molto su di lui, è il nostro defensive stopper. Cerchiamo molto l’anticipo, cerchiamo molto di pressare gli avversari perchè anche se ci battono al secondo palleggio dietro abbiamo Shane che aiuta tutti. Sia a rimbalzo difensivo, sia a rimbalzo offensivo sia come presenza in area probabilmente è il migliore della Legadue. Non mi sarei aspettato questo tipo di rendimento da lui, non lo conoscevo anche se mi avevano spiegato le sue caratteristiche. Magari in trasferta ha avuto qualche difficoltà in più, in trasferta non puoi giocare aggressivo come in casa. A Trento, Brescia e anche a Pistoia non ha inciso molto, ma fuori casa è più difficile. Quanto è allenante? Lo è soprattutto per Bozzetto, io mi trovo più spesso a vedermela con Ghersetti. Io più tecnico, lui più di stazza, più imponente. Al di là di tutto, però, Lawal è davvero un fattore».
Mickey Mc Connell è l’uomo cui la Tezenis ha affidato la guida della squadra: «Come giocatore non mi sento più responsabilizzato qui rispetto a Jesi. Già il mio ruolo sottintende responsabilità, da play devo far girare tutta la squadra e questa già è una forma di pressione. A Verona forse ce n’è un po’ di più, ma anche a Jesi era più o meno lo stesso. Anche a Jesi si vincevano e perdevano le partite, anche a Jesi era importante far felici i nostri tifosi».Quanto vale questa Tezenis? «Per questa Lega siamo una buona squadra, non siamo ancora quelli che vorremmo essere ma va tenuto conto di tutti gli infortuni di questi primi mesi di stagione. Siamo ancora in una fase di rodaggio, certamente non al massimo del nostro potenziale. Per le prestazioni in trasferta dico solo che fuori casa in Legadue non è mai facile vincere. Anche l’anno scorso a Jesi era successo lo stesso. A casa nostra abbiamo battuto quasi tutte le squadre migliori, in trasferta incontravamo difficoltà molto maggiori. Credo sia normale». Contro Scafati è un big match? «Scafati è una squadra con tanto talento sul perimetro, molto brava ad aprire il campo. In questa settimana abbiamo prima cercato di mettere a posto le nostre cose, quindi di pensare a come fronteggiare Scafati nei suoi punti forti. Sappiamo come lavorare, in particolare contro i loro buoni tiratori da tre».Il giudizio sui due americani di Scafati? «Non ho mai giocato contro di loro, di sicuro Mays e Slay sono due grandi americani. Stanno disputanto un’ottima stagione, ma Scafati è soprattutto una buonissima squadra. Penso a Ghiacci, a Baldassarre, a Sorrentino. Per questo sarà una partita molto difficile».
In casa Givova ecco le parole di coach Bartocci: 5 vittorie in 7 gare , ma qual’è la cosa che più finora ti ha soddisfatto?”L’attitudine al lavoro dei miei ragazzi e la voglia di voler condividere questo lavoro con tanta energia e spirito di sacrificio”.” Rispetto all’ultima esibizione tv ( molto brutta, a Trieste) cosa è cambiato e sarà una motivazione in più per Verona? “La squadra è sicuramente cresciuta in intensità e collaborazioni, sia in attacco che in difesa. La squadra sta giocando con un’idea condivisa da tutti: è questa una cosa sicuramente diversa dall’uscita di Trieste e ovviamente stavolta vorremmo far una figura diversa& nbsp; e fare vedere una Scafati diversa anche ai telespettatori di Rai Sport”.
A Verona quali possono essere giocatori e temi chiave? “Verona è una squadra che gioca con grande velocità e ritmo. Ha sicuramente tanta energia sotto canestro, e ha tanti solisti capaci di far canestro, ma soprattutto una mentalità difensiva già molto marcata”.
Immaginiamo Verona-Scafati a primavera. Cosa sarà cambiato, fin dove potranno arrivare? “Noi avremo Porta in più che è un giocatore importante per questa squadra: è il playmaker che deve dare ordine e variazione ai nostri giochi d’attacco. Questa è una cosa che avremo in piu’ tra qualche mese. Verona penso sia stata costruita per puntare a vincere il campionato. Scafati costruita per far bene e continuare su questa striscia positiva. Vogliamo essere quanto più possibile nelle parti alte della classifica
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Ed ecco le dichiarazioni di Gennaro Sorrentino, sempre più autorevole nel ruolo di sostituto di Porta, mica una roba facile…:La mia crescita si deve al lavoro e alla fiducia che il mio allenatore mi sta dando. E' frutto del lavoro quotidiano in palestra che faccio con lo staff e il preparatore D'Ancicco. Venendo a mancare un giocatore importante come Porta, ho capito che dovevo dare una mano alla squadra. Sono stato sempre un giocatore dalla faccia tosta: non ho problemi ad avere piu' responsabilità, anzi.
Mc Connel è un giocatore molto importante per Verona, nonchè primo finalizzatore. Dobbiamo essere molto attenti su di lui: sarà importante un buon lavoro di chi lo marcherà ma anche degli altri che dovranno essere attenti e vigili ai suoi movimenti. Quando lo marcherò dovrò essere attento e pronto come ho fatto con Malaventura e Cournooh. Sarà fondamentale limitarlo.
GLI ARBITRI – Stefano Ursi di Livorno, nato il 25 novembre 1971, 381 presenze, professione impiegato; Alberto Scrima di Catanzaro, nato il 22 novembre 1972, 28 presenze, professione consulente finanziario; Matteo Boninsegna di Milano, nato il 15 settembre 1981, esordiente in Legadue quest’anno, arriva a 6 presenze, professione analista farmaceutico
DOVE SI GIOCA Pala Olimpia, Piazzale Atleti Azzurri d’Italia 1 , Verona