Vincenzo Cavazzana, il nuovo assistente allenatore della Bitumcalor Trento, è stato il primo giocatore importante della storia dell’Aquila Basket Trento. Arrivato a Trento nel 2000 a 33 anni, dopo diverse stagioni da protagonista nella massima serie e in B1, si era subito fatto apprezzare per la grande disponibilità e professionalità oltre che per le doti tecniche.
Dal 2002, anno in cui si è conclusa la sua esperienza trentina, ad oggi sono trascorsi dieci anni durante i quali ha maturato esperienze importanti come allenatore del settore giovanile o assistente allenatore nella massima serie, in LegaDue e in B1. “Mi fa piacere tornare a Trento dopo tanti anni – commenta Vincenzo Cavazzana – perché ritrovo un gruppo di persone che già allora, quando eravamo in C2, lavorava con grande serietà e impegno e si vedeva che stava iniziando a dotarsi di un’organizzazione che le avrebbe permesso di stare in ben altra categoria. Ho sempre seguito l’Aquila Basket Trento in questi anni e in tutte le realtà in cui ho allenato ho sempre sentito gli echi del lavoro che si stava sviluppando a Trento: un lavoro che è progredito un passo alla volta, senza mai fare forzature e che infatti è durato nel tempo.” Vincenzo Cavazzana ha già sentito ovviamente il capo allenatore Maurizio Buscaglia. “Avevo già avuto modo di conoscerlo in passato – prosegue Cavazzana – e ovviamente ci siamo già sentiti e l’ho trovato molto entusiasta e carico per questa sfida che ci attende. Per il coach si tratta della prima esperienza in LegaDue, ma ha già le idee molto chiare e sta trasmettendo l’energia giusta per il tipo di campionato che ci attende.” Cavazzana ha vissuto recentemente stagioni sia in B1 che in LegaDue: quale la differenza principale? “Dal punto di vista tecnico, credo che in LegaDue gli errori vengano puniti in maniera sistematica: due, tre errori possono generare dei break che poi possono essere difficili da recuperare e quindi è necessaria maggiore attenzione.” A questo si aggiunge anche un altro aspetto non secondario. “Un elemento molto diverso tra le due categorie, è che devi prestare molta attenzione a quello che succede in tutte le altre società. Non è come il DNA dove grosso modo le squadre hanno un gruppo all’inizio, che è lo stesso a fine campionato: il mercato libero permette cambi durante la stagione e quindi si deve essere pronti ad intervenire a seconda delle proprie esigenze, tenendo d’occhio quello che succede negli altri club”