Nel 2014 era stata organizzata una lotteria per raccogliere i fondi per l’apertura di cinque domeniche del Punto d’Incontro con la distribuzione gratuita di 200 pasti per i poveri della città; nel 2015 la vendita del Calendario della Dolomiti Energia Trentino per finanziare l’arredamento approntato dalla LILT per i bambini e le famiglie che si trovano a Trento per le cure presso il reparto di protonterapia. E nel 2016? Ieri sera, sabato 30 gennaio, presso l’Hangar Audi della Concessionaria Dorigoni si è tenuta una Cena di Beneficenza promossa dalla Fondazione Aquila per sostenere il progetto “appartamento ad alta autonomia” della Coop.
La Rete, appartamento destinato a tre ragazzi con disabilità. La Rete è una delle 15 associazioni che fanno parte del progetto Dolomiti Energia Basket Trentino for no profit: il Presidente della Fondazione Aquila Giovanni Zobele ha voluto sottolineare in apertura ai 220 presenti, che con il loro contribuito hanno permesso la realizzazione dell’obiettivo dell’iniziativa, che “La Rete è una cooperativa giovane, innovativa, propositiva: queste caratteristiche la rendono simile ad Aquila Basket. E innovativo e sperimentale è il progetto per il quale la Rete aveva bisogno di un aiuto: per questo Fondazione Aquila ha voluto sostenere tale progetto, che potrebbe davvero garantire una speranza per una nuova esperienza abitativa per ragazzi con disabilità”.
La novità di tale progetto, come ha spiegato il Direttore della Rete Mauro Tommasini è che i tre ragazzi coinvolti vivranno in un ambiente abitativo “reale”, cioè senza la presenza fissa di educatori, ma solo con la supervisione e un monitoraggio costante e “leggero” da parte di operatori e volontari della cooperativa. Tale progetto di “vita autonoma” rappresenta per i tre ragazzi il risultato di un lungo percorso di conoscenza e di sperimentazione sia abitativa che relazionale, che ha portato la Rete ad attivare questa iniziativa innovativa, che ha tra i punti di forza il loro legame di amicizia, ma anche delle loro rispettive famiglie. Tale progetto, in questo senso, vuole rispondere alla richiesta da parte di persone con disabilità di nuove forme di residenzialità, ossia di “luoghi di vita vera” per loro, dove potersi sperimentare in contesti reali.
Tale progetto è seguito con attenzione dall’amministrazione comunale: il Sindaco di Trento Alessandro Andreatta, presente alla serata insieme all’Assessore delle Politiche Sociali del Comune di Trento Mariachiara Franzoia, ha sottolineato che “questo è uno dei progetti che il Comune segue con attenzione, ma che non riesce in questo momento a sostenere economicamente: per questo un grazie va a Fondazione Aquila per il lavoro svolto in questo senso.” La serata, condotta con entusiasmo e simpatia da Claudio Ruatti, ha potuto contare su diversi ospiti che hanno accompagnato in modo gratuito, così come il presentatore Claudio, la serata di beneficenza: il Coro Cima Verde, testimonial ufficiale di AIL Trentino proprio come la Dolomiti Energia Trentino;
Walter Klinkon, che ha coinvolto i presenti in giochi a premi divertenti e coinvolgenti; il quintetto d’archi Streetsstrings; Matteo Miceli, che ha stimolato il pubblico raccontando del suo tentativo di circumnavigazione in solitaria con una barca a vela completamente autosufficiente con tanto di galline e orto da coltivare e delle bellezza del lavorare in modo gratuito per gli altri; e infine l’emozionante “il trailer” teatrale “Non essere d’espresso” di Michele Comite e Alessandra Carraro, una ragazza con disabilità che dai corsi di teatro della Rete è arrivata a recitare anche nell’ultimo film di Tornatore. A loro va il ringraziamento per aver collaborato alla riuscita della serata, così come un grazie va innanzitutto alla famiglia Dorigoni, che ha messo a disposizione con generosità il luogo per la serata, a Cavit, Surgiva, Fly Music, B&B Le Tre Gemme per aver contribuito in modo gratuito all’evento di beneficenza. Attraverso il denaro raccolto, la Rete potrà arredare l’appartamento, realizzando un sogno di tre ragazzi e di tre famiglie e regalare una speranza, come ha chiosato la Vicepresidente della Rete e madre di uno dei ragazzi Lucia Pintarelli, a tante altre famiglie.