TRENTO – “Il senso di questo torneo non è solo legato allo stare insieme e al vivere le emozioni che sa dare lo sport, ma anche alle conseguenze sul benessere dei ragazzi: infatti, le evidenze scientifiche ci dicono che l’attività fisica praticata dai ragazzi e dalle ragazze in terapia o fuori terapia ha un grande impatto sulla qualità della vita soprattutto per chi ha dovuto interrompere l’attività sportiva o non l’ha nemmeno iniziata a causa della malattia”.
Così, il dottor Pietro Soloni, oncologo pediatra del reparto pediatria di Trento, ha voluto sintetizzare il significato di “Pump up the jam”, la due giorni di basket vissuta a Trento da oltre quaranta ragazzi e ragazze accomunati dalla passione per lo sport e dall’essere in cura, o essere stati in cura, per una malattia emato-oncologica, provenienti da vari Centri Oncologici Italiani: Clinica di Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedaliera di Padova; SSD di Oncoematologia Pediatrica IRCCS Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna; SSI di Oncoematologia Pediatrica Ospedale Infermi di Rimini; SOC Clinica Pediatrica Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Maria Della Misericordia di Udine; Centro Integrato Di Emato-Oncologia e dell’adolescenza IRCCS Centro Di Riferimento Oncologico – Aviano e A.O.S.Maria degli Angeli – Pordenone; U.O. Oncoematologia Pediatrica Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana di Pisa; Ospedale Regionale Dipartimento Di Pediatria di Bolzano, Unità di Oncoematologia Pediatrica di Trento. Il weekend cestistico organizzato da Fondazione Aquila per lo Sport Trentino ha avuto inizio proprio sabato con l’arrivo a Trento presso la struttura di Villa Sant’Ignazio dei ragazzi e delle ragazze da fuori provincia: dopo una cena a base di “tortei di patate” per tutti i partecipanti, famigliari e accompagnatori, tutti quanti hanno vissuto l’emozione della festa della Coppa Italia e della spettacolare sfida della Dolomiti Energia Trentino con Tortona, anche se finita con una sconfitta.
Domenica 2 marzo, al mattino, invece, presso la palestra Navarini di Ravina si è disputato il torneo di basket: in campo, inizialmente, i bambini trentini che hanno dato vita a una partita davvero ben giocata e divertente; a seguire, gli oltre trenta adolescenti giunti da tante parte di Italia per sfidarsi a basket, contando anche sul supporto, fuori e dentro il campo, di Saliou Niang e Myles Cale. Al termine del torneo, foto e autografi con i due campioni, e le premiazioni alla presenza del Sindaco di Trento Franco Ianeselli, la Presidente del CONI Trento Paola Mora, il Presidente di Aquila Basket Luigi Longhi e il Presidente di Fondazione Aquila Giovanni Zobele. “Fondazione Aquila per lo Sport Trentino crede che lo sport sia uno strumento di benessere individuale e collettivo - ha commentato Massimo Komatz, direttore della Fondazione Aquila, al termine della manifestazione - Occasioni come queste lo dimostrano, anche quando ci pare che le difficoltà siano molte. Stare insieme, tutti dentro ad un campo da gioco, collaborando, fa stare tutti e ciascuno meglio.”