La scuola è un luogo in cui il valore dell’inclusione viene promosso e coltivato con progetti e iniziative quotidiane, che passano anche attraverso l’utilizzo dello sport come potente mezzo di inclusione. Sulla base delle esperienze maturate in questo ambito, è nata la proposta di AquiLab di proporre un percorso di basket inclusivo a scuola, favorendo l’incontro tra le persone mediato da quello strumento spettacolare che è la palla da basket. Così, è stato progettato e realizzato nel mese di gennaio un percorso di quattro allenamenti presso il Liceo delle scienze umane “Rosmini” di Trento con gli studenti e le studentesse con disabilità del liceo e gli studenti e studentesse del percorso di animazione turistico-sportiva del CFP “Ivo de Carneri” di Civezzano. Quattro appuntamenti di due ore ciascuno, durante i quali Aquila Basket ha portato le proprie competenze in ambito basket inclusivo, cercando di coinvolgere tutti nelle diverse attività proposte: “Giocare insieme è stato per tutti quanti un'esperienza profondamente appagante - Massimo Komatz, direttore AquiLab - il momento più atteso e coinvolgente era sempre la partita. La consegna delle casacche, la formazione delle squadre e la partita stessa diventavano un'occasione per vivere il basket nella sua forma più pura: un gioco di squadra in cui tutti erano coinvolti, tutti avevano il desiderio di passarsi la palla, provare soddisfazione e sentirla nei propri compagni". Gli allenamenti sono diventati un’occasione per creare relazioni, mettendo in rete le diverse abilità che ciascuno dei partecipanti aveva a disposizione: in particolare, gli studenti del “De Carneri” sono riusciti subito a fare squadra insieme agli studenti con disabilità del liceo “Rosmini”, giocando e divertendosi durante le attività. “L’esperienza vissuta è stata straordinaria - Claudio March, direttore CFP “De Carneri” - I nostri studenti hanno partecipato con grande sensibilità, mettendo in campo non solo impegno e passione, ma anche la capacità di accogliere e valorizzare ogni compagno e compagna di squadra. Per chi in futuro lavorerà a contatto con le persone, questa è una qualità fondamentale, e vederla emergere sul campo è stato un segnale davvero positivo. Ma i veri protagonisti sono stati gli studenti e le studentesse con disabilità del Liceo Rosmini, che con la loro positività e genuinità hanno accolto i nostri ragazzi in modo meraviglioso”. L’attività di basket è stata molto apprezzata e vissuta con entusiasmo dagli studenti del Liceo Rosmini, una scuola che attraverso il proprio “Laboratorio Montessori”, sviluppa progettualità che coinvolgono tutti gli studenti sia in orario curricolare, sia extracurricolare per promuovere l’inclusione. “Quando mi è stata presentata la possibilità di questo progetto ho pensato subito alla sinergia che si poteva creare tra scuole ed associazioni in un ambito che mi è caro da sempre come quello del basket! - Patrizia Visconti, dirigente scolastica del Liceo delle scienze umane “Rosmini di Trento” - Le leve del progetto sono nella direzione che stiamo seguendo da anni: includere nel senso ampio integrando le diverse abilità e soprattutto promuovere l’apprendimento tra pari, riconoscendo il valore di questa metodologia didattica che si basa su un processo di trasmissione di conoscenze ed esperienze tra i membri di un gruppo di pari, all'interno di un progetto che prevede finalità, tempi, modi, ruoli e strumenti ben strutturati. Una modalità interattiva in cui lo "studente tutor" viene valorizzato e responsabilizzato da questo ruolo e che sviluppa, conseguentemente, un comportamento sempre più propositivo nei confronti della scuola e del percorso didattico; l'altro studente trae vantaggio dal lavorare in un ambiente protetto con una persona considerata più vicina a lui, a maggior ragione se il contesto è così stimolante con una palla a spicchi”.