Le attività di Aquila Basket sul territorio sono diventate nel tempo un elemento costitutivo della vita del club grazie alla sensibilità e alla visione di tante persone che hanno creduto nell’importanza di fare rete con le realtà associative della nostra Provincia. Tra queste persone c’era Stefano Rossi, venuto a mancare nel 2020 dopo aver fatto parte della società bianconera in diversi modi: come genitore, quando i figli Matteo e Andrea giocavano a basket; come imprenditore, a guida dell’azienda Indal, una delle prime a far parte del CAST; come volontario, promuovendo iniziative di solidarietà all’interno di AquiLab for no profit. Stefano è stato presente in diversi modi, ma sempre con lo stesso stile, fatto di spirito di condivisione, possibilmente intorno ad un tavolo, di tante risate e voglia di fare. Per questo motivo, da quattro anni a questa parte, a fine settembre, oltre un centinaio di amici si ritrovano presso il parco di Villa Sant’Ignazio per pranzare insieme, chiacchierando tra un bicchiere di vino e un tortel di patate, il tutto grazie al contributo fattivo di alcune organizzazioni del progetto for no profit, come la Fondazione Trentina per l’autismo, Villa Sant’Ignazio, la Coop Samuele e il Centro Trentino di Solidarietà.
Il 21 settembre di quest’anno si è tenuta la quarta edizione del pranzo in memoria dell’amico Stefano: anche quest’anno per partecipare al pranzo era prevista una quota di partecipazione di 50 euro, da utilizzare per una raccolta fondi in favore di alcune associazioni. Quest’anno sono stati raccolti 8.000 euro che verranno consegnati dalla moglie Michela, insieme al Presidente di Fondazione Aquila per lo Sport trentino Giovanni Zobele durante la gara di domenica contro la Virtus Bologna, ad alcune associazioni: in primis, alle associazioni che hanno collaborato alla realizzazione del pranzo, ma anche ad altre due associazioni come Il Laboratorio “Le Formichine” per l’acquisto di una macchina da cucire e una stiratrice professionale per il proprio laboratorio e per AIL Trento per finanziare la permanenza dei pazienti trentini a Padova nel periodo di cure contro la leucemia.