“Come trasformare la passione in un lavoro”, in una Italia che ha nel rapporto tra giovani e mondo del lavoro uno dei fattori di scarsa competitività. E' il tema su cui il presidente del Coni Giovanni Malagò si è confrontato con il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi, il presidente di Aquila Basket Luigi Longhi, l'ala della Dolomiti Energia Davide Pascolo, il team manager e palleggiatore della Trentino Volley Riccardo Michieletto e Simone Giannelli in occasione di un incontro organizzato dal Centro di Formazione Professionale “Veronesi” a Rovereto. “La sana ambizione - ha detto Malagò - è molto importante non solo nello sport, ma nella vita in genere: aspirare a fare sempre qualcosa in più è fondamentale, e credo che non prefiggersi di alzare l'asticella ogni giorno sia un errore, nello sport come nella vita. Una persona deve essere ambiziosa, restando però al tempo stesso umile”. Parole che sembrano tratte dal vocabolario di Maurizio Buscaglia, coach della Dolomiti Energia che ha fatto “dell'alzare l'asticella” uno dei mantra dei successi suoi e delle sue squadre, che paiono perfette per descrivere il Davide Pascolo uomo: ambizioso e pronto a dare tutto per vincere ogni volta che calca il parquet, ma umile come un seguace di Gandhi nella vita quotidiana. “A Pascolo dico che è fortunato a giocare in una società come la sua, che è un modello come lo è tutto il Trentino - ha aggiunto il presidente del Coni -. E aggiungo un consiglio che do sempre agli atleti: di cominciare o continuare a seminare durante la carriera agonistica, studiando, frequentando corsi o comunque formandosi”. “Un problema che a volte i giovani giocatori si trovano a dover affrontare – ha detto il presidente di Aquila Basket Luigi Longhi – è che non sempre la scuola è capace di comprendere le esigenze degli atleti, non perché questi ultimi debbano ricevere dei favoritismi, sia chiaro, ma quanto meno perché non debbano essere penalizzati per il loro impegno extra-scolastico”. Longhi si è poi rivolto a Malagò invitandolo “a proseguire in un percorso di sburocratizzazione di un sistema sportivo ormai anchilosato”. “Lo sport di squadra - ha concluso Pascolo – porta le persone a imparare a costruire assieme risultati importanti. E questo è un insegnamento che poche altre esperienze possono trasmettere con questa intensità”.