Sfiorata l’impresa sul parquet dell’EA7 Olimpia Milano, coach Maurizio Buscaglia non ha mancato di fare il punto della situazione nella sala stampa del Mediolanum Forum di Assago: “La prima cosa che eravamo venuti a fare a Milano era provare a fare un passo in più rispetto alla prima di campionato contro Reggio. Perché queste sono partite che ci devono dare ritmo campionato, oltre che gambe, testa, feeling con la competizione e intensità per 40 minuti. Direi che ci siamo riusciti, sia in termini di mentalità, sia in termini tecnici, visto che siamo riusciti a proporre abbastanza bene anche quello che avevamo preparato in settimana. Abbiamo pagato un po’ a rimbalzo, ma lo sapevamo, però siamo riusciti ad avere possessi, perché abbiamo tirato tanto, sia da due che da tre punti, anche rispetto ai nostri avversari che pure sono capaci di gestire la palla meglio di noi”.
“Quel piccolo break che abbiamo subito nel terzo quarto – ha continuato il coach umbro - è certamente capitato proprio perché non abbiamo gestito bene la palla. Di fronte ad una pressione difensiva che si è alzata abbiamo ecceduto nei palleggi, mosso un po’ meno la palla, quindi mosso un po’ meno i giocatori, quindi giocato un po’ meno senza palla, e alla fine dei conti abbiamo un pochino pagato da questo punto di vista. Perché non siamo più riusciti ad essere fluidi, a giocare sul lato opposto alla palla, con cinque giocatori assieme. Per fortuna questa gara, come quella del primo turno con Reggio, ci ha lasciato un bagaglio di esperienza importante che spero ci tornerà utile domenica prossima contro Cantù”.
Buscaglia ha poi accettato di rispondere a domande specifiche su alcuni dei suoi giocatori. “Sono contento della partita di Grant, in settimana avevamo lavorato per aiutarlo a trovare serenità nel suo gioco senza perdere la durezza, e queste sono cose che contro Milano gli ho visto fare bene. Di Mitchell posso dire che l’ho visto stoppare e cercare giocate difensive oltre che offensive, spinto anche dal forte senso di sfida che giocatori come lui sentono contro avversari come questi. Spanghero questa volta non ha alternato con momenti negativi i momenti positivi di cui è sempre stato capace per alzare il suo livello. Stavolta Marco ha semplicemente cambiato marcia nel momento di maggiore difficoltà, trovando il tiro da fuori e prendendosi responsabilità. Credo che per un giocatore sia importante mettere nella testa di un allenatore il tarlo di potergli essere utile anche in altre situazioni. Di Pascolo e Baldi Rossi invece dico che per continuare a crescere con questa velocità devono trovare duro, e per trovarlo devono giocare con i duri. Certo, per le loro caratteristiche possono aprire bene il campo, però poi se devono fare a sportellate devono marcare Samuels. Non basta che glielo dica io. Capiscono, mi seguono, ma trovare il duro aiuta. Quindi per assurdo anche i problemi di falli avuti da Owens hanno aiutato a dar loro queste responsabilità”.