"La potenza è nulla senza il controllo", recitava un fortunato slogan pubblicitario: beh, se Jordan Caroline riuscirà a trasformare la sua esuberanza fisica e atletica in giocate di valore per la sua nuova squadra, la Dolomiti Energia Trentino si ritroverà con parecchi cavalli nel motore. Perché sulla potenza c'è poco da discutere.
Energia, insomma. Ma anche capacità di avere impatto in campo in tanti modi diversi, e in tante posizioni diverse. "Mi descrivo come una specie di coltellino svizzero", racconta lui da neo-bianconero. "Posso occupare diversi ruoli sul parquet e anche adattarmi alle caratteristiche di compagni e avversari per dare un vantaggio alla mia squadra, in attacco e in difesa. Sento di poter fare molte cose utili in campo".
"JC", questo come lo chiamano amici e compagni, è cresciuto ispirandosi a giocatori che non hanno occupato le prime pagine dei giornali o fatto incetta di premi individuali, ma che hanno sempre prodotto enormi sforzi per portare le proprie squadre al successo. "Josh Howard, Andrei Kirilenko, Danny Granger. Posso dire che crescendo, da ragazzo, sono stati tra i miei giocatori preferiti. Sapevano fare la differenza in difesa e nella mentalità con cui affrontavano ogni partita".
L'esperienza a Taiwan dello scorso anno per JC è stata la prima lontano da casa, da professionista. Ora lo aspettano l'Italia e l'Europa con una Trento ancora incompleta nel proprio roster ma già ambiziosa e ricca di entusiasmo: "Essere all'estero così lontano dagli Stati Uniti è una sfida, la cosa che pesa di più ovviamente è la distanza dalla famiglia e dagli amici... Nonostante il fuso orario cercherò comunque di sentirli al telefono e rimanere a contatto con loro il più possibile. Le mie aspettative sulla stagione? Sono venuto a Trento per vincere più partite possibili e fare qualcosa di speciale con questa squadra. Non vedo l'ora di conoscere dal vivo i miei compagni, lo staff e i tifosi e vivere una bella stagione tutti assieme concentrati per fare il meglio possibile".