Quando negli States ti affibbiano il soprannome “Eazy”, probabilmente intendono che quello che sai fare ti viene talmente bene da sembrare naturale. “E’ per questo che quando ero al college il mio coach mi chiamò così: sosteneva che quando giocavo tutto mi venisse spontaneo, facile” ammette con quel pizzico di imbarazzo figlio della sua modestia Jamarr Sanders, guardia uscita dall’università di Alabama-Birmingham che dopo aver giocato in Grecia al Kao Dramas, in D-League ad Austin ed in Lega Adecco Gold a Veroli, da quest’anno è approdato alla Dolomiti Energia Basket Trento per la sua prima stagione in serie A. “Ho scelto Trento perché ho capito subito che sarebbe stata una grande opportunità per me, probabilmente la più grande della mia carriera - racconta Jamarr in occasione della sua presentazione ufficiale alla stampa, svoltasi al Dolomiti Golf Club di Sarnonico durante il Media Day aquilotto -. A Trento avevo giocato l’anno passato da avversario: e avevo già notato che ambiente e pubblico sono favolosi, che il coach è davvero molto preparato e che la squadra contava su un nucleo di italiani davvero forti con cui avrei giocato volentieri assieme. Che tipo di giocatore sono? Mi definirei un esterno che può dare il suo contributo in diverse posizioni. Quindi qualsiasi cosa il coach mi chiederà di fare, proverò a farla al meglio: che sia palleggiare, tirare, lavorare duro a rimbalzo, poco importa”.
Se però chiedi a Jamarr che cosa gli piacerebbe riuscire a fare quest’anno a Trento, la risposta è di quelle che non ti aspetti: “I miei obiettivi personali sono semplici: migliorare ogni giorno, cercare ad ogni allenamento di fare qualcosa per rendere migliori i miei compagni, e contribuire in ogni modo possibile a far vincere alla squadra una partita in più. L’aspetto del gioco su cui lavorerò di più sarà la difesa, che è anche ciò in cui sono più cresciuto negli ultimi anni e ciò che mi rende più orgoglioso di me. Vorrei che il coach arrivasse a fidarsi a tal punto della mia difesa da mettermi a marcare ogni volta il giocatore più pericoloso della squadra avversaria”. Per perseguire questo obiettivo, Sanders ha già cominciato a sudare con i compagni durante il ritiro di Coredo. “La prima settimana che ho passato qui è stata favolosa. Ci siamo già messi al lavoro, sto iniziando a conoscere i miei nuovi compagni di squadra, lo staff tecnico, il presidente e il resto della società: credo si stia già creando un bel clima per la stagione che dovremo affrontare”. La cosa che più lo ha impressionato nei primi quattro giorni di allenamenti svolti tra Coredo e Cles però non ha nulla a che vedere con il Trentino, che Sanders ricordava bellissimo già dalla trasferta fatta qui a Veroli l’anno scorso: “Mi ha colpito tantissimo Josh Owens. Davvero. Non molla mai, non è mai stanco. Ha sempre l’energia anche per incoraggiare i compagni”.