Mauro Berti, ex ispettore della Polizia di Stato che per oltre 25 anni si è occupato di Cyberbullismo e Pedofilia in rete, docente universitario e autore di diversi libri sul tema, ha incontrato i ragazzi e le ragazze del settore giovanile per parlare di identità digitale, cyberbullismo, empatia e consapevolezza online. 

Due gli incontri che si sono tenuti: il primo il 13 settembre presso Villa S. Ignazio con ragazzi e ragazze dei gruppi under 19, under 17 e under 15. Venerdì 4 ottobre il secondo, nel quale Berti ha incontrato i ragazzi nati nel 2011-2012, declinando le stesse tematiche per un pubblico di giovanissimi e per i genitori presenti.

Nel corso dei suoi interventi Berti ha condiviso riflessioni, norme e consigli, partendo da casi drammatici vissuti in prima persona. Queste storie hanno aiutato i ragazzi a comprendere meglio ciò che sui social non viene mostrato e come gestire con consapevolezza i rischi in cui possono incorrere, senza sentirsi soli o abbandonati.

Se da un lato sui social si tende a mostrare solo il “lato sorridente” della vita, nella realtà di tutti gli adolescenti trovano spazio disagi, sensazioni e veri e propri pericoli che non vengono né mostrati né gestiti. La solitudine, in un mondo di interconnessioni e istantaneità, è diventata una costante.

Chiedere aiuto o consiglio, in conclusione, non diventa un tabù ma lo strumento più efficace per affrontare i rischi prima che si trasformino in problemi, anche potenzialmente drammatici.

Un’occasione per fare domande, conoscere e raccogliere dati. Perché, online, le parole e le azioni lasciano sempre una traccia.

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