Josh Owens è a Trento da 24 ore esatte, 14 delle quali passate a dormire per provare a smaltire il jet lag. Quindi della città, sa poco o nulla, “a parte che le montagne sono alte e il paesaggio è bellissimo”. Il 26enne ex Stanford, però, ha ben chiaro in testa cosa vuol fare con la maglia della Dolomiti Energia Trento. Arriva alla conferenza stampa di presentazione con la borsa da palestra sotto braccio. Risponde ai giornalisti per mezzoretta scarsa, perché è sì ragazzo di cultura, con tanto di laurea in economia e master in ingegneria, ma è anche uno di poche parole, per sua stessa ammissione “abbastanza introverso”. Poi raccoglie la sua sacca, si fa accompagnare dal team manager Michael Robinson in palestra, e via al lavoro: pantaloncini e maglietta. Tiro, movimenti dal post alto, uno contro zero. “Quest’anno dovrò lavorare tanto. Devo migliorare nel gioco spalle al canestro, e anche sul perimetro” aveva ammesso Josh poco prima ai microfoni della stampa locale. “Cosa penso di poter dare alla squadra? Energia, difesa, tanto atletismo. Caratteristiche che mi permettono di stare con giocatori più grossi di me ma anche di gestire i mismatch con avversari di ruoli diversi. Per questa stagione non ho aspettative a livello individuale. Voglio solo contribuire al risultato del team nel modo che coach Buscaglia mi indicherà. Che sia segnando punti, dando stoppate o tirando giù rimbalzi per me non è importante”.
Owens, che ha “Kevin Garnett come giocatore preferito”, si nasconde anche quando gli fanno notare che in una recente intervista Marco Crespi lo ha indicato come possibile sorpresa della stagione in serie A. “Ho lavorato con lui un mese nel precampionato l’anno scorso. Sono onorato di sapere che ha parlato così di me. Ma in Italia non ho ancora giocato una singola partita, quindi c’è ancora tanto lavoro da fare per arrivare a pensare a questo tipo di traguardi”. Quel mese di precampionato con Siena Josh lo ricorda benissimo anche per altri motivi. “Diciamo che è stato decisivo nello spingermi a scegliere l’Italia e accettare la proposta di Trento. Avevo offerte da Turchia, Israele, Belgio e Russia ma dopo quello che avevo visto in quel mese lo scorso anno, dopo aver capito quanto è quotato a livello internazionale il campionato italiano, prendere la decisione di venire qui non è stato affatto difficile. Per ora dei miei nuovi compagni so pochino. Conosco Tony Mitchell, l’ho visto giocare in D-League, mentre per quanto riguarda gli altri rimedieremo presto, lavorando duro assieme a partire dalla prossima settimana”. Lunedì alle 11.30 al PalaTrento è infatti in programma il raduno ufficiale della Dolomiti Energia Trento, a cui seguiranno conferenza stampa di presentazione di Keaton Grant e visite mediche dei giocatori.