Il worskshop AquiLab che si è tenuto venerdì presso la Sala di rappresentanza del palazzo della Regione Trentino Alto-Adige è stato un bellissimo momento per raccontare un anno di progetti sul territorio da parte della Dolomiti Energia Trentino, provando a riflettere sul tema dello sport come strumento di coesione sociale: alla presenza, tra gli altri, anche di capitan Toto Forray e dello staff tecnico al completo della Dolomiti Energia Trentino il workshop ha beneficiato anche della testimonianza “internazionale” di Johnnie Garside, rappresentante di Everton In The Community.
L’associazione del club calcistico di Liverpool è un esempio a livello continentale, forse mondiale, di come il mondo dello sport possa avere un enorme impatto sulle comunità in cui è inserito: un’organizzazione, quella di Everton In The Community, che conta oltre 200 persone e che ogni anno promuove 50 progetti che coinvolgono quasi 150.000 persone, in particolare nelle aree della metropolitana britannica più in difficoltà dal punto di vista economico e sociale. “Da più di 35 anni Everton In The Community – ha raccontato Garside – cerca di dare risposte a una comunità che soffre, non solo per la recente pandemia ma per gli alti tassi di criminalità e lo scarso accesso agli studi: cerchiamo di coinvolgere i giovani, ma abbiamo progetti legati all’inclusione sociale, alla terza età”. Prima dell’intervento di Garside, sono state passate in rassegna le attività legate alle tante collaborazioni con le scuole, alle 15 associazioni dell’area Dolomiti Energia No Profit, ai cori espressione del territorio che animano i prepartita dei campioni bianconeri alla BLM Group Arena.
Particolarmente significativo il passaggio legato al progetto One Team che ha portato in carcere anche il One Team Ambassador Mattia Udom, a fare allenamento 12 carcerati. “Sono qui solo per dirvi grazie – ha detto la direttrice della casa circondariale di Spini di Gardolo Annarita Nuzzaci, intervenuta al workshop -, lo sport in carcere può avere un valore di inclusione ma anche di riscatto. Ci ha colpito l’entusiasmo e l’energia che Aquila Basket ha messo in questo progetto, che speriamo di ripetere anche nelle prossime annate”.
Dopo gli interventi degli assessori Lorenzo Ossana, Mirko Bisesti e Salvatore Panetta,a offrire la propria riflessione sul tema dello sport come strumento di coesione sociale sono stati il Presidente di Non Profit Network – CSV Trentino Giorgio Casagranda, il dirigente scolastico dell’Alberghiero Trentino di Levico Federico Samaden e della Presidente di CONI Trento Paola Mora. In conclusione l’intervento di Ericka Costa, professoressa dell’Università di Trento: “Aquila Basket ci insegna che a creare valore sono i valori stessi: la sfida per chi fa ricerca è riuscire a riconoscere e quantificare quel valore“.