Il Trentino è terra di solidarietà: è una terra in cui le cose si fanno insieme, coinvolgendo più persone per raggiungere il risultato migliore. E questa è la storia del “Dolce dono”, un’azione di solidarietà che è diventata realtà nel Natale 2020, in cui Aquila Basket ha voluto portare il proprio piccolo contributo.
Si parte dall’Istituto Alberghiero di Levico, dove da anni gli studenti, insieme ai propri docenti, organizzavamo con il contributo di Fondazione Comunità Solidale, Aquila Basket e ad altri sostenitori una cena di Natale per le persone sole. Quest’anno, a causa del Covid, non è stato possibile programmare la cena e allora direttore della scuola Federico Samaden non si è perso d’animo e ha trovato una nuova soluzione per far sentire la vicinanza della comunità alle persone che vivono un momento di difficoltà. Così, coinvolgendo anche gli istituti alberghieri dell'Enaip di Ossana, Riva del Garda, Tione e Tesero, sono stati preparati 400 dolci tipici trentini, zelten e torte sbrisolone, che la sera del 24 dicembre verranno offerti nei centri Caritas e anche distribuiti nei pacchi-dono destinati alle famiglie a casa. Coop Vales e Fondazione Comunità Solidale sono stati fondamentali per “far viaggiare” i dolci, Aquila Basket Trento e Fondazione Caritro hanno dato il proprio contributo per concretizzare l’idea di partenza. In particolare, l’area comunicazione di Aquila Basket ha dato vita al logo e alla confezione in cui sono stati inseriti i dolci.
L’idea del “Dolce Dono”, però, non si è fermato al Trentino: infatti il progetto ha già raccolto l’adesione entusiastica della Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri diffondendo l’iniziativa a livello nazionale. Una bella idea che diventa realtà e che esce dal Trentino per diffondersi in tutta Italia. “Non volevamo rinunciare a questo momento che per noi riveste un significato particolare, perché racchiude i valori profondi del Natale e perché si inserisce in un percorso motivazionale che attraversa tutto il periodo che i nostri studenti trascorrono all’interno dei nostri istituti. Tanti soggetti sono stati coinvolti, creando una bella sinergia, per rilanciare il senso di comunità e vincere la solitudine” (Federico Samaden, Istituto alberghiero di Levico)