Sabato 2 giugno alle 20.30 al PalaTrento Forray e compagni tornano a giocare di fronte al proprio pubblico: si gioca gara 1 della finale Scudetto D.N.A contro la FMC Ferentino di Guarino, Carrizo e dell’ex bianconero Francesco Ihedioha. Per il pubblico bianconero sarà l’occasione di rivedere per l’ultima volta al PalaTrento per questa stagione l’incredibile squadra che pochi giorni fa ha conquistato la LegaDue a Chieti.
Una gioia immensa che non può essere certo dimenticata, come ci racconta Toto Forray. “Sono molto soddisfatto – conferma il 26enne capitano bianconero – perché ero arrivato l’anno scorso a metà stagione e le cose si erano chiuse nel modo in cui tutti ricordiamo. Non era stato un anno positivo e quindi quest’anno avevo tanta voglia di dimostrare il mio valore ed è andato tutto benissimo. Sono proprio contento!” La LegaDue è arrivata dopo un percorso travolgente nei playoff con vittime importanti come Casalpusterlengo, Napoli e infine Chieti. “Quando ci siamo qualificati per i playoff con largo anticipo – ricorda Forray – la forza del gruppo è stata quella di non montarsi la testa, ma di lavorare in vista di questo obiettivo. Non ci siamo mai detti nulla riguardo quello che sarebbe stato il nostro possibile risultato, ma eravamo tutti consapevoli della nostra forza: sapevamo di avere il potenziale per fare questo risultato.” Dopo i 46 punti in regular season sono così arrivate sette vittorie e una sola sconfitta. “La sconfitta in gara 3 è stato l’unico momento un po’ difficile, ma sapevamo che a distanza di 48 ore avremmo avuto un’altra chance per portare a casa la promozione e così è stato.” Ma quella sconfitta in gara 3 ha fatto gustare ancora di più il successo di gara 4. “Al termine della gara ero felicissimo: è stata una stagione lunghissima, in cui abbiamo sempre lottato per qualcosa, dalla qualificazione alla coppa Italia, ai playoff, al primo posto in lotta con Trieste fino all’ultimo: a fine gara l’unico pensiero era quello di festeggiare quello che avevamo conquistato con i miei compagni!” Toto Forray è stato il capitano di un gruppo vero, che ha saputo amalgamarsi nel tempo e con molta semplicità. “Ognuno di noi aveva un proprio ruolo, dai più grandi ai più giovani e ognuno ha rispettato il ruolo dell’altro, senza mai forzare nulla, sempre in modo naturale.” E infine la dedica di Toto per questo successo bianconero. “Dedico questo successo a mio padre, che è giunto dall'Argentina per vedermi giocare le finali, alla mia ragazza e a tutti i miei parenti che hanno fatto il tifo per me dall'Argentina, e poi ai miei compagni di squadra, alla società e a tutta la gente di Trento, che nei playoff, quando contava davvero, si è fatta sentire!