PRECEDENTI – Tra Andrea Costa Imola (fondata nel 1967, nel basket professionistico dal ’95 con la promozione in A2, quella in A1 nel ’99 e poi in Legadue dal 2002) e la Pallacanestro Trieste 2004 sorta dopo il fallimento della precedente società, un solo precedente ed è stato proprio quello dell’andata: vittoria di Trieste74-64, ma successo più sofferto di quanto dica il punteggio finale, con Imola (che giocava ancora con un solo USA non essendo ancora arrivato Marigney) avanti di quattro a metà ultimo quarto e sprint vincente giuliano propiziato da Thomas e dal giovane Ruzzier con 7 punti a testa negli ultimi 4. Miglio realizzatore proprio Thomas con 21 (6/10 da 2, 2/4 da 3, 3/3 ai liberi, 4 rimbalzi, 3 recuperate e 3 assist), buona prova anche di Brown con doppia doppia da 14+10 e 3 assist in 33’ (al tiro 6/9, 0/1, 2/2), in doppia cifra anche Filloy con 10 (2/4, 2/4) e 9 per Ruzzier di cui, come detto, 7 negli ultimi decisivi 4’ (2/4 da 2, 5/6 ai liberi). Per Imola, on luce Gay con 14 punti e 9 assist (high personale) in 35’ e la tiro 5/11 da 2 e 4/6 ai liberi, 11 punti per Foiera e Zagorac ma sofferenti a rimbalzo (2 a testa) dove Trieste trovò la chiave della vittoria (35-25 il conto totale per i giuliani) e infine Valenti 9 punti e 6 rimbalzi.
TEMI E PROTAGONSITI – L’Andrea Costa ha dovuto affrontare una situazione contrastata tra l’entusiasmo per il ritorno a casa, allo storico PalaRuggi di Imola dopo 14 anni di esilio al PalaCattani di Faenza, l’impianto che ha visto nascere la storia biancorossa, ampliato a 2mila posti, e le esigenze di assestamento economico del club per avere stabilità e tranquillità per il futuro. Chiusa la dolorosa vicenda Whiting (dopo le partenze di Bruttini, Prato, Kotti e Cournooh) e arrivato per 3 mesi Marigney, a livello italiani coach Fucà, ha potuto contare su capitan Filippo Masoni (ormai alla quarta stagione biancorossa), su un altro veterano ormai di casa a Imola (4 anni a metà anni ’90 con promozioni in A2 e poi in A1) come Francesco “Charlie” Foiera, sull’esperienza di Matteo Maestrello (reduce dalla promozione in A con Brindisi e ancora prima con Venezia) , su un italiano di ottimo livello come Rodolfo Valenti ma da recuperare dopo l’infortunio dell’anno scorso ( quando militava nella Trenkwalder Reggio Emilia) a Jesi che lo tenne fermo da dicembre a fine stagione: poi, i due ragazzini da lanciare, Mirko Turel (figlio d’arte, il papà fu valido play della Gorizia anni ’80) , arrivato già lo scorso anno e quest’anno dopo il debutto, con ancora più spazio, e Matteo Chillo,cresciuto nelle fila del settore giovanile della Fortitudo Palacanestro Bologna e con un tutor d’eccezione come Vincenzino Esposito che in passato ha vestito pure lui la maglia dell’Andrea Costa. Ora, dopo la partenza di Marigney, è arrivato Matteo Frassineti: il forlivese 25enne, dopo le due annate a Reggio Emilia (lo scorso anno pure lui nel gruppo che conquistò la serie A) e l’inizio di stagione alla Tezenis Verona prima che la squadra di Ramagli recuperasse gli infortunati, ora ha una grande chance per l’ampio minutaggio che Imola li garantisce e finora ne sta approfittando alla grande. L’unico straniero in dote a coach Fucà è rimasto DJ Gay, il play nato aSun Valley in California il 15 febbraio 1989 è alla sua seconda stagione in Europa dopo l’annata 2011/12 che lo ha visto protagonista in Slovenia con la maglia del Helios Domzale. DJ negli Stati Uniti ha giocato prima per l’High School John H.Francis Polytechnic e poi per l’Università di San Diego State. E’ un giocatore che lavoro molto per migliorare sempre di più e Imola è uno step importante della sua carriera professionistica.
La Pallacanestro Trieste 2004 invece ha attuato, da anni (con la regia di Matteo Boniciolli, che ha voluto dare il suo contributo al rilancio del basket nella sua città natale dietro le quinte) una politica ispirata ai giovani con un gruppo di ragazzi che si è forgiato nel campionato DNA dove lo scorso anno Trieste è stata la seconda promossa battendo Ferentino. Di quel gruppo fanno parte il ‘91 Daniele Mastrangelo, i ’93 Michele Ruzzier (considerato una promessa a livello nazionale), Urbani , Fossati e Stefano Tonut, (figlio di quell’Alberto che è stato un altro de grandi giocatori della città giuliana, medaglio d’oro con la Nazionale agli Europei di Nantes ’83, insieme all’attuale presidente di Legadue Marco Bonamico). A questi si sono aggiunti i due ’91 Abdul Fall (origini senegalesi) ed Ondo Mengue arrivati quest’anno dalla collaborazione con la Stella Azzurra Roma, da sempre una delle migliori fucine giovanili. Tutti hanno già avuto modo in questa loro stagione da professionisti di fare esperienza sul campo con coach Dalmasson impegnato a dar loro le occasioni necessarie. Del gruppo promozione, fanno parte anche capitan Marco Carra e Luca Gandini: storia curiosa quella di quest’ultimo, nato a Trieste quando il papà era portiere della Triestina, pochi mesi dopo si trasferì a Verona, per poi tornare nella città giuliana e da protagonista da giocatore. Infine, la bandiera Davide Cantarello: nato a Mestre il 10 maggio 1968, a Trieste dall’89 al ’94, poi – nel gruppo di Tanjevic dell’allora Stefanel che si trasferì a Milano- Olimpia ( con cui ha vinto 1 scudetto e 1 Coppa Italia nel ’96), Cantù, Jesi, Udine e Jesi e il ritorno a Trieste lo scorso anno in tempo per la promozione, e anche un passato azzurro in Nazionale. Bel colpo di mercato l’arrivo di Ariel Filloy. Nato a Cordoba in Argentina nel marzo del 1987, play/guardia di 190 cm, la sua duttilità nel ricoprire più ruoli fa di lui un'arma preziosa per dare imprevedibilità al settore esterni. Arrivato in Italia molto giovane per seguire i fratelli, entrambi cestisti, ha esordito nelle categorie minori con Porto Torres e Sassari. Nel 2004 passa a Rimini, con cui per due anni disputa qualche partita in Legadue, e viene mandato a farsi le ossa in prestito, prima a Cervia in C1 e poi a Rovereto in B2. Il 2006-2007 è la sua prima vera stagione da professionista, gioca infatti 38 partite in Legadue con oltre 16 minuti di media in campo, impiego che nella stagione successiva aumenterà superando quota 20 minuti. Nel 2008 passa sotto il controllo dell'Olimpia Milano, con cui inizia la stagione per poi passare in Legadue a Soresina. La situazione si replica nella stagione successiva, con Filloy che da Milano va in prestito nella categoria inferiore, ma questa volta a Scafati. La stagione in Campania è positiva per l'italo-argentino, che gioca oltre 27 minuti segnando 7.1 punti a gara. La migliore stagione nel campionato di Legadue per Ariel è quella del 2010-2011 a Pistoia, quando in 33 partite giocate sta in campo per più di mezz'ora e va in doppia cifra alla voce punti segnati (10.7 punti). Dopo tanto girovagare nella passata stagione ha fatto parte del roster di Milano, giocando 16 partite in serie A con 8.9 minuti e 2.6 punti di media, e disputando anche l'Eurolega. Filloy ha vestito anche la maglia della nazionale italiana Under 20 che nel 2007 ha chiuso al terzo posto gli europei di categoria. Figlio di German e Monica, ha tre fratelli, Pablo, Demian e Juan. La sua è una famiglia di cestisti: sia il padre che i fratelli hanno giocato e per lui è stato naturale, già da piccolino, dedicarsi allo sport della palla a spicchi. Nel tempo libero ama leggere e navigare su Internet.
A livello di stranieri, è arrivato il bielorusso Nikita Mescheriakov : nato a Minsk nel giugno del 1988, ala di 203cm che può giocare vicino e lontano da canestro, lascia il suo paese d'origine a 18 anni per andare a studiare negli Stati Uniti. Negli USA frequenta per un anno l'high school al St.John Catholic Prep di Frederick Maryland, con la cui squadra segna oltre 14 punti di media. Dopo essersi diplomato per due anni farà parte dell'università di Georgetown. Nel 2010 cambia l'università e passa a frequentare il college di Wake Forest. Debutta nella squadra di basket nel mese di dicembre, e dopo 23 partite giocate finisce la stagione con 4.5 punti di media in 14 minuti giocati. Nella sua ultima stagione universitaria parte in quintetto in tutte e 31 le partite della squadra giocando 25 minuti di media e segnando otto punti in partita. Finisce la sua esperienza al college con la laurea in economia, e arriva a Trieste per la sua prima esperienza da professionista. Mescheriakov ha fatto parte della nazionale bielorussa. Figlio di Valera e Lorisa, ha un fratello, Yegor, che ha giocato in Italia ad Avellino e Capo d'Orlando ed è sceso in campo con la nazionale che ha affrontato l'Italia a Trieste nelle qualificazioni agli europei. Laureato in Economia a Wake Forest, fuori dal campo ama giocare a biliardo, ascoltare musica, leggere, in particolare libri di psicologia sportiva, e leggere riviste specializzate di economia.
Al capitolo USA invece, l’AcegasAps , per far fronte ad un gruppo giovane impegnato per lap rima volta a questo livello, ha puntato sull’usato sicuro: il tiratore scelto Jobey Thomas, nato a Charlotte in North Carolina nel marzo del '80, guardia di 194 cm specialista nel tiro da fuori, ha frequentato nella sua città natale l'università di UNC Charlotte, giocando sempre con continuità e raggiungendo il suo massimo realizzativo nella sua stagione da senior, con 18.5 punti in 34.7 minuti di impego. Nel 2003 sbarca in Europa disputando un campionato in Portogallo con la maglia del Queluz, e l'anno successivo arriva in Italia andando a Imola in Legadue, dove segna oltre venti punti di media. Nel 2004 passa a Ferrara, sempre nel secondo torneo nazionale, dove rimarrà per due stagioni segnando rispettivamente 18.5 e 20.3 punti di media. Il 2006 è l'anno del suo salto in serie A, dove viene ingaggiato da Montegranaro. Nelle Marche rimarrà due stagioni con un elevato minutaggio, realizzando nel secondo campionato una media di 16 punti. Nel 2008 Thomas passa all'Olimpia Milano, con cui disputa 33 partita confermando la doppia cifra alla voce punti segnati (10.9). L'anno successivo rimane in Lombardia ma va a vestire la storica maglia di Varese, con cui giocherà due campionati, nell'ultimo dei quali sarà frenato da un infortunio e scenderà in campo per sole 14 partite, giocando 31.5 e segnando 13.1 punti a gara. A dicembre del 2011 viene ingaggiato dalla Benetton Treviso, e nell'ultima stagione scende in campo 24 volte, stando in campo per 30.2 minuti e segnando 10.3 punti. Nell'estate appena trascorsa ha sposato con entusiasmo e convinzione il progetto di Trieste, a cui darà un grande contributo in termini di carisma ed affidabilità. Figlio di Bob e Sandy, sposato con Kristin, ha tre figli: Isabella, Elisabetta ed il piccolo Jobey jr. I suoi esordi nel basket risalgono all'età di cinque anni, al college ha studiato comunicazione e pubbliche relazioni, fuori dal campo ama trascorrere il suo tempo con la famiglia o leggendo, specialmente la Bibbia. Al suo fianco Brandon Brown nato a Houma in Lousiana nel giugno del 1981, centro alto 202 cm con un fisico solido e massiccio, ha frequentato l'università di Tulane, dove in tre stagioni su quattro è andato in doppia cifra di realizzazione e si è messo già in luce per la sua abilità a rimbalzo. L'anno successivo alla fine del college sbarca in Europa, vivendo un anno da nomade, iniziato in Croazia al Sibenik e chiuso in Grecia allo Ionikos, dopo una parentesi intermedia in Polonia al Wroclaw. Nel 2005 Brown gioca una sola partita nel campionato venezuelano, prima di arrivare in Italia per vestire la maglia di Avellino. La sua prima stagione nel nostro paese lo vede chiudere con oltre quindici punti di media segnati. Dopo una fugace apparizione nel campionato sud coreano, torna nello stivale per giocare a Teramo, dove rimarrà per tre campionati consecutivi, andando sempre oltre i dieci punti e i cinque rimbalzi di media. Nel 2009 si sposta a Nord rimanendo nella massima serie con Cremona, e nell'anno successivo va in Croazia per giocare con lo Zadar, dove tra campionato nazionale e Lega Adriatica gioca oltre quaranta partite, con 13.2 punti e 6.1 rimbalzi di media. Il richiamo dell'Italia è troppo forte per Brandon, che nell'estate 2011 torna a Teramo per disputare la sua quarta stagione con i colori dei biancorossi abruzzesi. In 32 gare il lungo americano gioca 27 minuti di media, confermandosi per l'ennesima volta in doppia cifra (10.1 punti segnati) e catturando una media di 5.8 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Sposato con Tawanda, ha cinque fratelli: Tory, Gerald, Jerrod, Damien e Jonathan. Ha cominciato a giocare a basket a 12-13 anni, prima giocava a football, poi vista l'altezza che continuava a crescere si è spostato al coperto cambiando disciplina. Laureato in sociologia e comunicazione, nel tempo libero gli piace giocare a bowling e passare del tempo con il suo cane.
NUMERI, NUMERI- Analisi a tutto campo dei numeri di singoli e di squadra per provare a intuire i temi e le chiavi su cui ruoterà questa sfida Imola-Trieste. Guardando i numeri, potrebbe essere a rimbalzo uno dei fattori decisivi: sotto le plance l’AcegasAps è una delle squadre più reattive del campionato, mentre se si guarda al tiro Trieste è pericolosa dai 6.75: le carte dell’Aget possono essere la difesa e la voglia di passarsi la palla (quinta negli assist) oltre ad una maggior attenzione nel controllo e nella gestione del gioco.
Nelle vittorie di Trieste, andando nello specifico, viene alla luce quanto riassunto sopra: la squadra di coach Dalmasson aumenta i punti segnati che passano da 74.6 di media globale a 66.8 nelle sconfitte a ben 80.4 quando arriva il successo; stessa cosa nel tiro da tre che va da un 31.5% di media stagionale e 28.4% nelle sconfitte a un ben più sostanzioso 39.4% quando Trieste vince; infine, migliorano i rimbalzi che passano da 33.2 a gara come media stagionale e 34.7 nelle perse, a 35.9 nei successi.
Nelle vittorie di Imola, sale la produzione punti da 66.4 a 74.3, incide la miglior percentuale da 2(51.7% contro 49% nelle perse) a conferma di un buon gioco interno mentre non incide quella da tre che anzi scende al 29.7% contro il 30.6 nelle vinte e alla fine i dati che più cambiano e sono determinanti per le vittorie della squadra di coach Fucà sono l’incremento delle palle recuperate (da 9 di media stagionale e 8.3 nelle sconfitte a 12.3 nelle vittorie) e gli assist (da 11.1 nelle perse, a 12 nelle vinte: come dicevamo sopra, Imola è meglio rispetto a Trieste nel controllo e nella gestione del giooc, e quando riesce ad imporre questo, migliora le cifre di cui sopra ed è più facile che vinca
Nei punti segnati, attacchi non strabilianti: AcegasAps Trieste 11ma con 74.5 a partita (ma scesa a 69.6 nelle ultiome 5), 14ma l’Aget con 71.1 a gara (slaita a 72 nelle ultime 5). Come singoli, il migliore è Thomas nono in Legadue con 17.9 a gara (lieve calo nelle ultime 5 con 16.4), Gay è 19mo con 15.7 (stabile last 5, 15.2), Brown 38mo con 11.4 (pure lui stabile last 5, 11) e Filloy 42mo con 11.07 (calo a 10 nelle ultime 5). Da segnalare per Imola i 18 in 36’ di gioco di Frassineti nelle due gare giocate sin qui, i 13 di Foiera, gli 8.4 a gara di Foiera che però è in grande spolvero e viaggia a 13di media nelle ultime3 e poi i numeri di baby Chillo: 5.4 in 21’ a gara, 7.4 in 26’.6 nelle ultime 3 e high 14 domenica nel successo contro l’Upea
Nei punti subiti, c’è predisposizione difensiva delle due squadre: ottima quella di Trieste che è terza in Legadue con 73 a gara, ma bene anche Imola nona con 77.1 a gara
Nel tiro da due, si confrontano le…meno precise del campionato: 14ma Imola con 49.2%(ma un buon 52.8% nelle ultime 5 gare), ultima Trieste con 47.8% (sceso a 42.5 nelle ultime 5). Anche tra i singoli, posizioni basse: 30mo Valenti con 47.7% (un po’ meglio last 5, 48.6%), 36mo Thomas con con 44.8% (ancora peggio, 35.85 nelle ultime 5, dato davvero strano), 38mo Gay con 42.9%(45.5 last 5), e 40 il primo triestino Mescheriakov con 41.9% (cresciuto nelle ultime 5 a 51.6%). Fuori classifica, per mancato numeri di tiri necessari,, comunque buono il 66.7% di Foiera ( il 55.6% di Gandini ( e addirittura 63.6 nelle ultime 5, e il 55% del giovane Chillo. Frassineti, nelle due gare giocate, viaggia a mille con 58.3%.
Nel tiro da tre, va meglio: AcegasAps sesta assoluta in Legadue con 34.3% (ma solo 30.7% nelle ultime 5), Aget 11ma con 30.3% e solo 28.2% nelle ultime 5: a livello di singoli scontato che il meglio piazzato sia Thomas che è settimo con 42.3% (ma in calo nelle ultime 5 gare, 32.4%), buono il 16mo posto di Brown con 37.2% (ultime 5 a 37.5%) e il 22mo posto di Carra con 35%; di iMola il primo piazzato è Gay 25mo con 34.7 (ma 28.6% last 5), e buon 30mo posto per Mescheriakov con 33.3% (ma sceso a 20% last 5), anche Valenti ha 33.3% ma non è in classifica generale per numero di tiri non raggiunto, mentre anche qui Frassineti conferma medie eccellenti con un ottimo 53.6%.
Nei tiri liberi, ottimo dato per Trieste che è seconda assoluta con 78.9% (76.4% last 5), ma buono anche il dato di Imola che è ottava con 76.3 salito a 77.6 nelle ultime 5. A livello individuale, sul podio di Legadue al terzo posto si colloca Thomas che con 40/43 registra il 93.09% (95% ultime 5), mentre il migliore in classifica di Imola è Gay 29mo con 71.1% (in aumento nelle ultime 5, 76.25). Fuori classifica buono l’ 88.5% di Carra, 86.4% di Mescheriakov, ’81% di Filloy, 80.6% di Valenti e 77.4% di Foiera.
Nelle stoppate, poca propensione all’intimidazione da parte delle due squadre: 10ma Trieste con 1.8 a gara, 13ma Imola con 1.07: a livello di singoli, i migliori sono italiani: ottavo Gandini con .8 a gara, 13mo Valenti con 0.6 a gara.
Nei rimbalzi offensivi, punto di forza dell’AcegasAps che è terza in Legadue con 10.7, Aget nona con 9.2 a gara: a livello di singoli, Valenti conferma la sua nota propensione ed è sesto in Legadue con 2.57 e Gandini gli è quasi attaccato, settimo con 2.50 a gara.
Nei rimbalzi totali, si conferma sul podio al terzo posto Trieste con 35.3 a gara, soffre Imola 13ma con 31.1 a gara: a livello individuale, il sorprendente Gandini è il più avanti di tutti, 11mo in Legadue (terzo degli italiani) con 7.1 a gara, 13mo Valenti con 6.5, 21mo Brown con 5.9, 33mo Foiera con 5 e buon dato per il giovane Chillo 48mo con 4.1 a gara (in 21’ di gioco)
Nelle palle perse, più attenta l’Aget che è sesta con 15.7 a gara, mentre Trieste si distrae un po’ ed è13ma con 17.5 a gara: tra i singoli, Mescheriakov è 18mo con 2.8 a gara, Gay 20mo con 2.7
Nelle palle recuperate, un po’ più viva la squadra di coach Dalmasson che è nona con 11.4 a gara, 13ma quella di Fucà con 9.1 a gara: come individualità, meglio il giovane Mastrangelo 18mo con 1.8 a gara, 20mo Gay con 2.7 a gara.
Negli assist, ha buona fantasia e creatività Imola che è quinta assoluta con 11.8 a gara, Trieste decima con 11 a gara: tra i singoli, buon risultato per Gay che è quarto assoluto con 4.3 a gara, Filloy 15mo con 2.7 a gara.
Nei falli subiti, posizioni di retrovia: nona Trieste con 19.2 a gara, 12ma Imola con 18.7. come singoli, solo Gay in evidenza, quinto con 5.4 a gara, poi si scende al 27mo posto di Thomas con 3.4 a gara.
I COACH Federico Fucà, nato a Bologna il 6 maggio 1977 (con i prossimi 36 anni, rimarrà il più giovane coach del campionato), a iniziato ad allenare nel 1996 nel settore giovanile del San Mammolo Basket di Bologna, dove rimane fino al 1997. Un viaggio nella vicina Castel San Pietro Terme, dal 1998 al 2001, dove è stato capo allenatore del settore giovanile e vice allenatore della squadra di B maschile; poi il passaggio al glorioso Gira Ozzano, dove dal 2001 al 2003 è capo allenatore della squadra juniores e vice allenatore della squadra di B eccellenza. Nel novembre del 2003 viene nominato Capo Allenatore e rimane ad Ozzano sino al febbraio 2007. Nell’estate del 2007 la Andrea Costa Imola lo chiama per il ruolo di assistente al fianco di Alberto Martelossi. Fucà rimane in romagna come assistente anche con Massimo Bianchi e Maurizio Lasi, venendo promosso nell’estate 2011 a Capo Allenatore della società biancorossa. E’ alla sua seconda stagione da capo allenatore dell’Andrea Costa Imola Basket. Numeri da Coach nei campionati professionistici italiani (aggiornati a questa stagione) - In Legadue . 2 stagioni (Imola), 43 presenze, 13 vittorie (31%)