Sorrisi. Voglia di godersi il momento. Ma soprattutto consapevolezza che una vittoria è solo un piccolo passo in un cammino lungo una stagione. Sono queste le emozioni che si vivono negli spogliatoi della Dolomiti Energia dopo essere tornata al successo davanti al proprio pubblico al termine di un match a cui si era presentata in condizioni fisiche assai complesse con Jefferson out e Lighty (tendinopatia al ginocchio), Beto (forte contusione al gluteo) e Hogue (polso) a mezzo servizio.
MAURIZIO BUSCAGLIA (Coach DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): "Avevamo tanto bisogno di una vittoria per avere anche sul campo la conferma della bontà del lavoro fatto in queste settimane. Oggi questa conferma è arrivata al termine di una partita in cui siamo stati bravi a ripartire dai progressi fatti la scorsa settimana. Mi sento di poter dire che questo successo è stato costruito sulle precedenti partite. Parto facendo i complimenti allo staff medico e ai preparatori fisici, che in settimana hanno fatto un lavoro pazzesco per metterci nelle condizioni di avere questo genere di contributo da ragazzi come David, Beto e Dustin che hanno dovuto fare i conti con i rispettivi problemi fisici. E poi faccio i complimenti a tutti i ragazzi, sia quelli che hanno recuperato che coloro che sono riusciti ad allenarsi con grandissima concentrazione e intensità in una settimana davvero complessa. La statistica chiave? Sicuramente le sole 5 perse. Abbiamo scelto di affrontare la gara con un play-book semplificato per aiutarci ad avere maggiore cura della palla, e dedicarci a poche situazioni specifiche da giocare con pazienza a difesa schierata in assenza di contropiede primario. Chiaramente in questo modo non siamo riusciti a sfruttare tutti i mis-match e abbiamo perso qualche occasione, ma almeno siamo sempre stati fluidi e siamo riusciti a trovare il tipo di soluzioni che volevamo. Chiudo dicendo che abbiamo vinto solo una partita: non è questo successo che cambia quello che pensiamo del lavoro che stiamo facendo, così come non lo sono state altre sconfitte".
PAOLO MORETTI (Coach OPENJOBMETIS VARESE): "Nove palle perse a fine primo quarto, 23 a fine gara, basterebbero questi numeri a spiegare quanto ci sia stato difficile gestire la pressione fisica e tecnica che ci hanno messo i nostri avversari. Questo è il dato che ha segnato il match. Non siamo stati capaci di gestire il metro arbitrale che ha concesso questo tipo di difesa".