Il giorno dopo aver perso una Finale Scudetto, le emozioni di un general manager che ha appena visto scappar via la possibilità di vincere un tricolore sono contrastanti. "Da un lato - racconta Salvatore Trainotti - c'è la grande delusione di aver perso, perché la voglia di vincere in queste situazioni è sempre fortissima. Dall'altro però c'è la consapevolezza di aver raggiunto comunque un grandissimo risultato, non solo per la storia del club ma per la città e i suoi tifosi, coinvolgendo e avvicinando al basket una terra intera. E questa è una soddisfazione, potrei definirlo quasi un patrimonio, che nessuno ci potrà mai togliere".
Messe da parte le emozioni citando come "fotografia personale" della stagione "quei primi tre quarti nel match di regular season vinto a Milano, in cui mi proprio godendo una squadra che stava proprio giocando una bellissima pallacanestro", per un general manager è già il momento di proiettarsi al futuro, "anche perché passate queste ore di grande emozione, tutti quanti avranno sempre maggiori aspettative nei nostri confronti". Ecco allora che arriva il tempo di analizzare cosa è mancato per riuscire a fare di più, e che cosa il club ha già lavorato per aggiungere in vista di una stagione che, con il doppio impegno Serie A-Eurocup, è destinata ad essere tanto stimolante quanto difficile. Una stagione che la Dolomiti Energia approccerà con "l'importante conferma di Beto Gomes, e con uno staff tecnico rinforzato dall'arrivo di un assistente di livello internazionale come Lele Molin, che d'accordo con Maurizio Buscalgia si aggiungerà ai confermatissimi Vincenzo Cavazzana e Davide Dusmet".
SALVATORE TRAINOTTI (General Manager DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): "Abbiamo perso la Finale Scudetto più in Gara 5 che in Gara 6. Domenica scorsa ci eravamo costruiti qualcosa di simile a un match point, definiamola una palla molto importante, che poi ci è mancata l'esperienza di saper fruttare negli ultimi minuti di gioco. Da quel momento credo sia affiorata un po' di stanchezza in qualche giocatore e credo che Venezia sia arrivata a conquistare con merito lo Scudetto. L'entusismo della gente per questa squadra? Penso che i tifosi, o anche i tanti che grazie a questo risultato si sono avvicinati per la prima volta al basket, siano stati catturati dalla capacità di questa squadra di trasmettere dei valori. Vedere giocatori impegnati costantemente ad esprimersi oltre i propri limiti, senza paura di affrontare nuove sfide ma anzi con il desiderio di viverle, ha creato una connessione speciale tra questo gruppo e la gente, e questa atmosfera l'ha respirata anche chi magari era alla sua prima volta al PalaTrento".
"Le aspettative su di noi ora saranno altissime, dovremo affrontare la prossima stagione con la stessa capacità di stare uniti nelle difficoltà che abbiamo mostrato quest'anno - continua il gm bianconero -. Dovremo continuare ad affrontare i problemi non mettendo in discussione le persone, bensì il lavoro. La nuova squadra? Inizio dallo staff tecnico: a fianco di coach Buscaglia abbiamo confermato per le prossime tre stagioni gli assistenti Vincenzo Cavazzana e Davide Dusmet, decidendo inoltre d'aggiungere, d'intesa con Maurizio, anche una figura di spessore internazionale come Lele Molin che considero uno dei tre migliori assistenti d'Europa e potrà fare ulteriormente crescere la qualità del nostro lavoro. Per quanto concerne il parco giocatori, oltre ai già contrattualizzati Forray, Flaccadori, Baldi Rossi e Lechthaler, siamo felicissimi di aver già esteso per due anni l'accordo con Beto Gomes, che oltre ad essere un giocatore di alto livello è anche per caratteristiche umane un giocatore da Trento. Dovremo valutare assieme a Maurizio e al ragazzo la posizione di Riccardo Moraschini, e vorremmo poi provare a tenere quanti più giocatori possibile della squadra di quest'anno, sapendo che dopo aver fatto la Finale Scudetto il loro valore sul mercato è destinato a salire sensibilmente, rischiando di finire probabilmente al di fuori delle nostre possibilità economiche. Quello che al 99% posso già dire è che ci sposteremo sul 3+4+5, sia perché abbiamo imparato sulla nostra pelle quest'anno che con il 5+5 sostituire un italiano infortunato nel girone di ritorno è quasi impossibile per il tipo di regole in vigore, sia perché per giocare sia in campionato che nella nuova, super competitiva Eurocup, servono almeno nove giocatori di un certo livello fisico e tecnico".
LA SCHEDA DI LELE MOLIN
57 anni, di Venezia, Lele Molin è stato per tanti anni lo storico vice-allenatore di Ettore Messina tra Bologna, Treviso, Cska Mosca e Real Madrid. Rimasto dopo le dimissioni di Messina alla guida del Real che con lui da allenatore nel 2011 disputò le Final Four di Eurolega, ha poi avuto esperienze da assistente a Cantù e da capo allenatore a Caserta, prima di trascorrere questa stagione come vice di Pashutin all'Unics Kazan.
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