Con una prestazione di grande cuore - guidata da uno scintillante Tony Mitchell da 32 punti, 10 rimbalzi e sei triple, due delle quali piazzate nel finale spaccando in due come una mela il match -, la Dolomiti Energia Trentino sbanca il Palazzo dello Sport di Viale Tiziano prolungando il momento difficile in campionato dell'Acea Roma e strappando con due turni d'anticipo sul termine del girone d'andata la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. Le contemporanee sconfitte di Varese a Capo d'Orlando e di Bologna in casa con Milano danno infatti al team allenato da Maurizio Buscaglia la matematica certezza di poter chiudere il girone d'andata tra le prime otto della classe.

La cronaca: la prima sorpresa del match la firma Luca Dalmonte, non schierando in quintetto il grande ex di giornata Brandon Triche. In cabina di regia parte invece Stipcevic, che ripaga il suo tecnico con due canestri da tre punti di grande importanza. Trento, che soffrirà per tutto il match l'aggressività nel pitturato (12 rimbalzi nella gara) di un pur impreciso Morgan, vacilla ma non molla, appoggiandosi come d'abitudine ai punti in area (6 nel quarto) e ai rimbalzi di Owens, alla verve offensiva di Mitchell (11 al 10') e alla grande predisposizione alla difesa e al sacrificio di tutto il gruppo. Un primo quarto che sarebbe potuto finire in una Caporetto aquilotta, termina invece con Trento avanti (17-19).

Nel secondo periodo oltre a Morgan sale di colpi a rimbalzo anche Bobby Jones. Buscaglia deve centellinare la caviglia di Owens parcheggiando il suo centro in panchina, e tiene botta trovando da Baldi Rossi rimbalzi e soluzioni in avvicinamento al posto delle consuete bombe. Quando Pippo punisce i sistematici raddoppi in post basso dell'Acea con un ribaltamento che arma la tripla di Flaccadori, la Dolomiti Energia vola anche a più cinque. Al break piazzato da una parte però Gibson risponde con un break dall'altra. Si va al riposo lungo sul 38-37 Acea.

Nel terzo periodo la sfida, già di per sé non bellissima, si fa ancora più maschia. Contatti, zone e difese pressanti si alternano in un match che mixa lampi di talento puro con momenti di grande confusione e lotta selvaggia: è il terreno di caccia di Bobby Jones. Pascolo risponde facendo il suo come d'abitudine, la scimitarra di Forray e il fioretto di Spanghero pungolano a turno la arrugginita lama di un Brandon Triche lontano parente del giocatore che solo pochi mesi fa guidò i bianconeri alla promozione in serie A annichilendo Capo D'Orlando con 43 punti personali, e la scena è così bella e pronta per la volata finale (54-56 al 30'). Tra un break e un contro-break, la Dolomiti Energia dà la sensazione di essere più squadra, anche se poi a decidere sono le fiammate di talento di Mitchell, che un fallo subito dopo l'altro, trova il tempo di infilare anche due canestri da tre punti da marziano che chiudono i conti. Per i Buscaglia boys il premio è un biglietto di sola andata per le finali di Coppa a Desio. Per Roma è la sesta sconfitta in sette gare, con tanto di contestazione dei tifosi fuori dal palazzo.

ACEA ROMA: Ejim 5, Triche 4, Jones 17, D'Ercole 4, Sandri 0, De Zeeuw 6, Gibson 13, Stipcevic 8, Morgan 11, Kushchev ne, Reali ne, Pullazi ne. All. Dalmonte.

DOLOMITI ENERGIA: Mitchell 32, Sanders 2, Pascolo 8, Grant 6, Forray 5, Flaccadori 3, Owens 8, Baldi Rossi 8, Armwood 0, Spanghero 3. All. Buscaglia

MAURIZIO BUSCAGLIA (coach Dolomiti Energia Trentino): “Volevamo fare una prestazione solida dopo la sconfitta di venerdì con Venezia. Roma aveva lo stesso piano in testa dopo aver perso a Brindisi. Ne è venuta fuori una partita carica di tensioni, che non poteva essere particolarmente brillante per nessuna delle due squadre e non lo è stata. Siamo stati bravi nel riuscire a trovare le risorse mentali per rispondere ai loro break e per piazzarne a nostra volta di altrettanto importanti, portando a casa una partita in una giornata in cui abbiamo giocoforza giocato meno bene di altre occasioni”.

TONY MITCHELL (Ala Dolomiti Energia): “Siamo riusciti a fare una grande partita nonostante gli infortuni e i problemi fisici che avevamo. Abbiamo difeso forte, soprattutto a fine match quando abbiamo trovato un paio di stop difensivi che sono stati di grande importanza. E di conseguenza poi ci siamo creati alcune situazioni di tiro facile che hanno deciso la partita. E poi...e poi abbiamo vinto!”



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