Dopo tre stagioni in bianconero i tifosi non rivedranno ad ottobre Luca Conte con la maglia dell’Aquila Basket. È un triste notizia per i tifosi e per tutto l’ambiente trentino, ma che ha delle ragioni precise che riguardano la volontà del giocatore di Correggio.
“La mia scelta è legata esclusivamente al fatto che ho una sorta di “intolleranza alla panchina” – spiega, scherzando, Luca Conte – Sono sempre stato abituato a giocare molto, in contesti con progetti ambiziosi in cui io sapevo di avere molto spazio in campo. L’anno scorso avevo scelto con molta convinzione di rimanere a Trento, pur sapendo che il mio spazio sarebbe stato diverso rispetto agli anni precedenti. Però ero molto entusiasta nel rifare la LegaDue a distanza di anni con una squadre e un club con cui avevo conquistato la promozione. È stato un anno bello, pieno di soddisfazioni come la vittoria della Coppa Italia, l’accesso ai playoff e l’approdo in semifinale: però ammetto che a livello mentale, per il tipo di giocatore che sono e per la mia natura, è stata dura. Mi piace giocare a basket e stare in campo: per questo cercherò un’altra realtà con un progetto serio, in categoria inferiore, in cui possa tornare a stare in campo con continuità.” Nell’ultima stagione Conte aveva giocato 20’ di media segnando 4.4 di media con il 35% da tre. Nell’anno precedente i punti erano stati 10.2 con il 28% da tre in 29’ e nel 2010/11 erano stati 15.8 con il 41% da tre in 34’. L’innamoramento del PalaTrento per Luca Conte era nato nell’ottobre del 2009 quando con la maglia di Castelletto segnò al PalaTrento 38 punti con 7 triple: quella prestazione garantì a Conte di indossare la maglia bianconera nell’anno successivo diventando presto un giocatore chiave del sistema di coach Buscaglia. Luca Conte ha saputo nei tre anni ricoprire con grande umiltà diversi ruoli: nel primo anno prima soluzione offensiva, nel secondo anno uomo squadra con più attenzione verso i compiti difensivi e nel terzo anno agente segreto in grado di disinnescare il miglior uomo degli avversari come successe con Antonio Graves nella finale di Coppa Italia. “Di questi tre anni a Trento serberò un bellissimo ricordo sia della società, della città e della squadra. Mi dispiace lasciare Trento ma la mia è proprio una scelta caratterizzata dal fatto di voler giocare tanto e di cercare di raggiungere nuovi obiettivi. In particolare di questi anni, l’immagine più forte che mi resterà dentro è la differenza tra i quasi 500 tifosi nella prima gara della prima stagione e i quasi 4000 dei playoff con Brescia di poche settimane fa.” In conclusione Luca Conte, che nei prossimi giorni deciderà la sua nuova destinazione, desidera salutare Trento e i suoi tifosi. “Sì, ringrazio tutti i tifosi, in particolare quelli della curva che mi hanno dedicato anche un coro, tutta la società e i soci e poi sicuramente un ringraziamento in particolare a Franco (Franco Jachemet, massaggiatore ndr) e a Luana (Luana Mattivi, fisioterapista) per la professionalità e disponibilità con cui mi hanno seguito. Alla società auguro il meglio possibile: spero che riescano a raggiungere tutti i loro obiettivi in pochi anni e possano un giorno giocare contro club storici e importanti in serie A.”