Ma davvero tutti hanno bisogno di un po’ di pallacanestro? Certo che sì, come dimostra anche la terza edizione di “Everybody needs some basket”, il progetto di AquiLab che si avvia alla conclusione proprio in queste settimane. Il progetto si basa su uno strumento potentissimo, ossia la pallacanestro, che riesce a far star bene insieme tante persone con esperienze diverse: sono sufficienti una palestra, un pallone da basket e un po’ di voglia di far parte di una squadra.
Da novembre ogni sabato mattina, presso la palestra “Pigarelli” di Gardolo, circa 20 ragazzi e ragazze con disabilità, oppure ragazzi inseriti in percorso di recupero da dipendenze o in percorsi di inserimento lavorativo, giovani stranieri, volontari si allenano insieme per diventare squadra: e tutto con il supporto delle organizzazioni coinvolte sia nella fase progettuale che nella fase di gestione del progetto, ossia Centro Trentino di Solidarietà, ANFFAS Trentino, Coop Samuele e Una Comunità intera.
L’idea di base è che lo sport è davvero uno strumento importantissimo di mediazione tra le persone e infatti durante il progetto si è visto realizzarsi ciò che ciascun partner proponente cerca di fare nelle proprie attività: infatti, le persone diversamente abili sono state introdotte in attività inclusive, le persone in recupero da dipendenze hanno sviluppato un percorso di sport che ha fatto sicuramente bene al proprio benessere fisico e psicologico, gli stranieri hanno fatto un’attività che li ha messo a contatto con italiani favorendo l’integrazione. Dopo sei mesi di esercizi in palestra, ora è giunto il momento della prima amichevole: infatti, nelle prossime settimane la squadra di “Everybody needs some basket” disputerà la prima partita vera, andando in trasferta a Feltre per giocare con gli amici del Portaperte Basketball Team, squadra di basket unificato con cui Aquila Basket ha stabilito da tempo rapporti di amicizia e collaborazione. A guidare questa squadra di basket, composta da circa 20 giocatori, in panchina sarà Matteo Taverna, esperto coach del settore giovanile bianconero, vera e propria guida del gruppo, che in tutti questi mesi ha saputo trasmettere a tutti i partecipanti il giusto spirito di squadra e forti motivazioni.
La scorsa settimana la squadra ha ricevuto anche la visita di coach Molin, che ha potuto apprezzare il grande entusiasmo del gruppo e i tanti progressi fatti quest’anno. Ora il progetto, finanziato grazie ai fondi raccolti dal pranzo di beneficenza in memoria di Stefano Rossi, si avvia alla conclusione ma con una certezza…”Everybody needs some basket” anche nel 2022/23!